Calais-Bastille: uno spettacolo che ti resta nell’anima
- Rosa Maria Pacella
- 17 apr 2017
- Tempo di lettura: 3 min

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Lo spettacolo Calais-Bastille di Frédéric Lachkar è stato fantastico, istruttivo, educativo ma soprattutto coinvolgente. Solo novanta minuti per affrontare tematiche quali i migranti, il loro viaggio, l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione.
La scena si svolge nella baraccopoli di Calais: la famosa Jungle.
La giungla è una specie di limbo dove soggiornano i migranti in attesa di raggiungere la “terra promessa”: l’Inghilterra.
Quando arrivano a Calais sono pieni di speranza anche se nei loro occhi permane l’orrore della guerra, della miseria. La speranza è di passare il canale della Manica per trovare lavoro e vivere dignitosamente. Ma spesso questi sogni si infrangono contro muri alzati per paura dell’altro, dello “straniero”. I migranti hanno lasciato alle loro spalle un universo affettivo, hanno attraversato deserti, mari, subito naufragi, hanno messo in pericolo la loro vita e una volta arrivati a Calais, la speranza si trasforma in angoscia. Ora, qui, non hanno né passato e tanto meno futuro. Le condizioni di vita nella “Jungle”, dal punto di vista igienico-sanitario e della sicurezza, sono disumane. Un poco di sollievo è dato dall’azione dei volontari francesi e dei paesi vicini.
Nel titolo dello spettacolo alla città di "Calais" è unito il nome della prigione "Bastille": qual è il legame con la rivoluzione francese?
I protagonisti dello spettacolo trovano in una baracca un libro di storia che parla della Rivoluzione francese e così decidono di seguire passo per passo gli eventi che hanno portato alla conquista dei diritti negati da parte del terzo stato.
Certo, oggi, non si possono utilizzare le stesse armi dei sans-culottes per arrivare alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (art.1).
La loro sarà una nuova rivoluzione. La rivoluzione che si fa attraverso il dialogo, le parole e le canzoni.
Tematiche affrontate con molta ironia, semplicità, con battute esilaranti, con giochi di parole e onomatopee.
La musica ha coinvolto i ragazzi e non solo. Passando da canzoni classiche come La Mer di Charles Trenet a Ego di Willy William. E alla fine tutti in piedi a cantare e mimare Sur ma route di Black M.
Scenografia, volutamente minimalista ma significativa, arricchita dagli striscioni realizzati dai ragazzi. Interazione continua con il pubblico, un drappo blu ,che rappresentava il mare, ha fluttuato sulle nostre teste.
Attori fantastici e completi: hanno recitato, cantato e ballato.
Chapeau, France-Théâtre! À la prochaine!

Iuliano Federica-II A
Ciao a tutti,
Vorrei parlarvi dello spettacolo che abbiamo visto...è stato qualcosa di eccezionale...tutti gli aggettivi del mondo non basterebbero a descriverlo a parer mio.
È stato semplice e sincero...vero,proprio come l'attore in foto che rappresenta un ragazzo scappato da guerre,bombe e lacrime per trovare un po' di serenità che per certi versi sembra essergli continuamente negata. Sapete credo sia difficile trasformare un tema così attuale e quanto mai preoccupante in un musical fresco e leggero come questo...far capire anche ai più piccoli,come noi, un problema che riguarda e che tocca un po' tutti...ed è quello che mi ha colpito la semplicità e il modo ingenuo nel proporsi e nel raccontare una storia difficile da raccontare non sempre con un lieto fine...
Un abbraccio

Blasi Chiara-II A
Il 10 aprile 2017 io, la mia classe e le classi seconde di Marsico abbiamo partecipato a uno spettacolo dal titolo:" Calais-Bastille" di Frédéric Lachkar che a parer mio è stato fantastico. Mi è piaciuto tutto: la trama, i personaggi, la scenografia, l'organizzazione. Sebbene lo spettacolo fosse in francese non ho avuto molta difficoltà a capirlo anche grazie alle canzoni. Gli attori sono stati molto bravi ed espressivi, hanno saputo coinvolgerci e hanno affrontato temi importanti in tono a volte comico e allo stesso tempo serio. Infine ho realizzato che ho compreso lo spettacolo grazie a ciò che ho imparato nelle ore di lezione di francese e questo è uno stimolo per approfondire lo studio al fine di accrescere sempre di più le mie conoscenze.
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