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Il tempo delle fiabe...

  • Insegnante Maria Vita (classi III A e III B Scuola Primaria di Paterno)
  • 28 gen 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Fiaba scritta dagli Alunni delle Classi Terze della Scuola Primaria di Paterno.

(Insegnante Maria Vita)

Sono state utilizzate alcune funzioni di Propp (Inizio, Allontanamento, Divieto, Infrazione, Danneggiamento, Prove, Mezzo magico, Lotta, Vittoria, Punizione, Lieto fine), azioni attraverso le quali il protagonista si trova ad affrontare e a risolvere un problema di triste attualità: sconfiggere un terribile mostro, che mette in pericolo la salute e la gioia di vivere.

La sconfitta di Covidus.

C’era una volta un re che viveva, con sua moglie e la sua bellissima figlia Isabella, in un meraviglioso castello ai piedi della montagna. La principessa era gentile e amorevole con tutti; trascorreva le giornate passeggiando e raccogliendo fiori nel giardino reale.

Un brutto giorno, però, la ragazza si ammalò: aveva febbre alta, tosse forte e non voleva mangiare più. Furono chiamati subito tutti i medici del regno, che la visitarono con il loro tampometro, ma non riuscirono a capire di quale malattia si trattasse. Intanto nel paese molte persone si ammalavano ed accusavano gli stessi sintomi di Isabella. Il re e la regina erano molto preoccupati e non sapevano cosa fare.

Una mattina si presentò a corte un vecchio, che raccontò di aver visto un grosso drago, il feroce Covidus, in cima alla montagna. Il malvagio si nascondeva in una caverna e ogni mattina usciva per soffiare sul paese una nuvola di vapore, dalla quale scendevano goccioline contenenti un pericoloso virus.

Il sovrano allora stabilì: “Chiunque riesca a uccidere questo mostro, otterrà la mano di mia figlia”.

Un giovane di nome Vaccinin udì il proclama e, visto che era innamorato della dolce principessa, decise di partire. Il padre gli raccomandò di non passare per il villaggio dai tetti rossi: era un labirinto dal quale sarebbe stato difficile uscire. Vaccinin, però, decise di andarci comunque perchè lì fabbricavano spade grosse e taglienti e lui ne voleva comprare una per la sua impresa pericolosa.

Dopo aver comprato una spada affilata, si accorse di essersi perso tra le tante stradine; era ormai scoraggiato e triste quando incontrò una vecchietta infreddolita ed affamata.

Immediatamente il ragazzo le diede la sua giacca e il suo pranzo. La vecchia, che era una fata, lo ringraziò per il suo buon cuore e, dopo avergli indicato la strada giusta, gli regalò un topolino bianco e un campanellino magico. Vaccinin, con i doni sotto il braccio, riprese ad andare verso la montagna.

Cammina cammina giunse davanti ad un burrone, dove il topolino prontamente si trasformò in un cavallo alato che, volando, lo portò dall’altra parte del precipizio.

Era notte fonda quando Vaccinin finalmente arrivò in cima alla montagna; si fece coraggio e bussò alla porta della caverna di Covidus. Il drago infuriato si affacciò ed era già pronto a soffiare sul malcapitato, ma il ragazzo cominciò a suonare il suo campanellino… . Nell’aria si diffuse una dolce melodia accompagnata da queste parole:

“Covidus Covidus, devi presto sparire,

il regno vuole tornare a gioire!”.

Il mostro rimase completamente incantato e così il ragazzo potè colpirlo con la sua spada tagliente. Il drago cadde a terra e morì, mentre Vaccinin tornò a valle soddisfatto.

Prima di ripartire, prese in un angolo della caverna, un’ampolla di cristallo con un liquido azzurro che avrebbe guarito la sua amata e i sudditi del regno. Infatti, grazie a Vaccinin, tutti guarirono e nessuno fu più colpito dal pericoloso virus del drago Covidus.

Il giovane e la principessa si sposarono e vissero a lungo felici e contenti.

Classi IIIA – IIIB

 
 
 

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